DESIGNER & FRONTEND DEV @ CODICEPLASTICO / 2022 - BRESCIA
Sono un designer che si occupa di interfacce e usabilità ma che si immerge ogni giorno di più nel mare dello sviluppo front-end: imparare per espandere il mio bagaglio di conoscenze, a prescindere che esse siano riferite ad ambiti creativi o tecnici, è il motivo per il quale ho scelto questo lavoro.
Appassionato di fumetti, cinema, videogiochi e giochi in scatola, credo che la comunicazione e la condivisione di esperienze siano il modo migliore per progettare prodotti con e per le persone.
Cosa succede quando un developer e un designer si incontrano? Le leggende narrano che siano ancora in corso guerre sacre tra i tenutari della fiamma del codice e i pittori digitali! Ma se, nelle leggende, c’è sempre un fondo di verità le cose non sono davvero come vengono raccontate.
È arrivato il freddo e, come per le foglie cadute riportate in aria dal vento, si torna a parlare di smartworking. Anche se abbiamo abbondantemente affrontato l’argomento quest’estate con il nostro e-book, abbiamo deciso di tornare a parlarne in chiave decisamente ironica per sfatare il mito dello smartworker prigioniero, triste e fuori forma. Da qui l'idea di raccogliere una testimonianza in prima persona, una time-line della giornata, proprio per dimostrare che lo smartworking, se ben organizzato, può essere normale e quotidiano e non solo legato a una situazione di emergenza.
Quindi, se alla fine di questo articolo l'unica domanda che ti verrà in mente è "Beh, ma cosa c'è di strano in tutto ciò?", la buona notizia è che sei già #smartworkerapproved. Per tutti gli altri, speriamo che questo sia un altro piccolo passo per la normalizzazione dello smartworking.
Analisi dei requisiti, workshop, wireframe, prototipi, interfacce, componenti… ma soprattutto l'utente. Quando parliamo di design tendiamo a pensare si tratti solo di colori, layout e font. In questo articolo, Andrea ci ricorda il punto fondamentale: progettare per gli utenti.
La parola "Smartworking" ha registrato su Google Trends Italia un +120% di ricerche. Si è sentito di tutto in questi mesi: dalla sindrome della caverna, a proiezioni sul futuro di come sarà il nostro fisico dopo venticinque anni di smartworking.
Vista da fuori, per noi che lo smartworking lo abbiamo attivato in tempi non sospetti, la situazione appare surreale: molti discorsi su vantaggi e svantaggi, pochissimi discorsi su metodologie e strategie per rendere i team remoti efficaci. Da qui la nostra "mini-guida" in doppio formato (il classico articolo e un book pdf, facile da condividere e da sfogliare sotto l'ombrellone) per condividere alcuni spunti concreti a partire dalla nostra esperienza.