Anche quest’anno si è ripetuta la nostra ricorrente attività di team building: il Company Meeting. Per me, che sono entrato da poco in CodicePlastico, è stato anche il primo! Sarò felice di portarvi con me in questo viaggio.

Questo evento è importante per tutti noi: ci permette di riprendere contatto con chi lavoriamo e che non abbiamo modo di vedere così spesso, essendo un’azienda distribuita, e di ricordare (o nel mio caso scoprire) come si sta bene quando stiamo insieme. Ero molto carico all’idea di conoscere finalmente molti dei colleghi che fino a qualche giorno prima avevo visto solo attraverso uno schermo. Allo stesso tempo ero un po’ preoccupato all’idea di entrare in un contesto nuovo e così variegato.
La verità è che dal primo momento mi sono sentito a mio agio con le persone che mi sono trovato accanto, e fin da subito ho capito qual è il vero obiettivo di un’esperienza di team building come questa: coltivare un ambiente ospitale, dove ogni persona possa sentirsi parte di qualcosa e dare il meglio di sé.
Quest’anno abbiamo rivisitato una location già nota: Riccione, che ci ha nuovamente ospitati, questa volta con un meteo migliore rispetto alla volta scorsa.

Tech Comeback!
A darci il ben tornati a Riccione c’è stata la prima sessione dei Tech Comeback: dei talk organizzati dai nostri colleghi che, con entusiasmo e passione, hanno condiviso progetti, curiosità o esperienze che spaziavano dagli argomenti più tecnici a quelli più rivolti alle persone e al loro benessere.
Il riscontro ottenuto in fase di allestimento di questa attività è stato talmente positivo che abbiamo organizzato due talk in parallelo per ogni slot, con un totale di tre slot e sei talk a sessione, così da dare modo a più persone di trasmettere ciò che volevano condividere con i colleghi.


In questa prima sessione, ho assistito per primo al talk di Daniele sulle Game Jam, dove ci ha raccontato la sua esperienza durante questi momenti di ritrovo in cui persone sconosciute si mettono in gioco nel cercare di realizzare un videogioco da zero, organizzando sviluppi e dinamiche di team. Daniele ha portato una sua analisi molto interessante basandosi sulla sua esperienza e sul modello comportamentale FIRO-B, portandoci anche alcuni esempi con personaggi noti del mondo dei videogiochi.

A seguire, Luca ci ha mostrato come è riuscito ad avere maggiore controllo dei dispositivi smart che compongono la sua casa, mostrandoci delle metodologie pratiche per riuscire a superare gli ostacoli di interoperabilità che si verificano quando questi non sono tutti prodotti dallo stesso marchio, e quindi non sono controllabili degli stessi applicativi.


L’ultimo talk di questa sessione a cui ho preso parte è stato quello di Davide, che prendendo spunto da un commento ricevuto durante il suo workshop nel company meeting invernale, ha sviluppato una console da dj usando il framework Lit. Ci ha quindi spiegato quali sono stati i suoi step intermedi prima di realizzare la console finale, come funziona il framework che ha voluto utilizzare e quali migliorie sono ancora apportabili. La console riproduceva anche la canzone ufficiale del Company Meeting di quest’anno!


La sera a cena, davanti ad una bella birra, abbiamo poi avuto modo di chiacchierare riguardo ai vari talk e di chiedere ai colleghi come fossero quelli a cui non abbiamo avuto modo di partecipare, manifestando anche la nostra curiosità per l’attività che ci aspettava il giorno seguente.
Il corpo invisibile
Lavorando da remoto, il corpo è probabilmente la parte di noi meno messa in gioco. Per questo, durante la seconda giornata del nostro company meeting, la psicologa Francesca Micheletti ci ha guidati in un’esperienza volta a riscoprire il nostro corpo e quello degli altri, come strumento che ci permette di esprimerci e di unirci.



Attraverso esercizi di movimento, introspezione e condivisione, abbiamo esplorato il corpo come mezzo di espressione, relazione e ascolto. Siamo partiti da piccoli gesti e interazioni fisiche per riscoprire la nostra presenza e quella degli altri, lasciandoci guidare dalla curiosità.
In piccoli gruppi, abbiamo poi condiviso parti di noi, simbolicamente rappresentate da organi, raccontando storie personali che ci hanno permesso di conoscerci meglio.
Ogni gruppo ha scelto una storia che sentiva più vicina, e tra queste ne è emersa una che, secondo Francesca, era la storia di cui CodicePlastico aveva bisogno.


Nell’ultima parte dell’attività ci siamo messi in gioco immaginando il corpo di CodicePlastico e riflettendo su quali parti di questo grande sistema funzionano al meglio e quali sono migliorabili. Essendo noi la concreta manifestazione di questo “corpo invisibile”, ci siamo poi disposti per fare una foto così da incarnarlo per davvero!


È stata un’esperienza molto profonda e toccante (ci sono anche scappate un paio di lacrime), che a me ha sicuramente aiutato molto nel capire il tipo di azienda in cui mi trovo e le persone che mi circondano, aiutandomi ad aprire un dialogo ancora più efficace con loro.
Gli ultimi talk
All’inizio dell’ultimo giorno, ha avuto luogo la seconda e ultima sessione dei Tech Comeback. Il primo alla quale ho partecipato è stato quello di Gianni, che ci ha parlato del carico cognitivo. Guidandoci in un viaggio attraverso l’evoluzione di questa teoria, ci ha fatto notare quanto sia importante capire come funziona il nostro cervello per cogliere che un momento di pausa non è una perdita di produttività, ma anzi una necessità che va rispettata e che migliora non solo la nostra esperienza lavorativa, ma anche la qualità dei nostri risultati.


Il secondo talk a cui ho assistito è stato quello di Moreno, che dopo una introduzione sugli applicativi real-time e le loro caratteristiche, ci ha illustrato il funzionamento di SpacetimeDB e ce lo ha fatto capire tramite un’esperienza interattiva molto coinvolgente: ci siamo messi in gioco nello scrivere il codice per pilotare un personaggio all’interno di un videogioco in cui, divisi nei team space e time, ci saremmo sfidati a palla prigioniera. Il nostro codice comunicava con un server in cui una istanza di SpacetimeDB orchestrava le regole del gioco, e abbiamo quindi avuto modo di apprenderne il funzionamento toccandolo con mano.

L’ultimo talk al quale ho partecipato è stato quello di Jacek, che con noi ha sperimentato vari approcci per implementare uno streaming video utilizzando Elixir. Tramite un crescendo di raffinatezza tecnica, ci ha mostrato da prima come implementarlo tramite metodologia polling, per poi utilizzare la tecnologia dei websocket. Infine, ci ha mostrato come riuscire ad implementarlo con eleganza utilizzando FFmpeg.

Del tempo per noi
Dopo pranzo durante l’ultimo giorno, abbiamo avuto molto tempo libero a disposizione, in cui ci è stata data la possibilità di organizzare in autonomia varie attività in gruppo, o semplicemente per riposare e ricaricare le energie.


Chi in un campo da beachvolley, chi in giro per le strade turistiche di Riccione e chi coinvolto nell’impresa di terraformare Marte, ognuno ha trovato un modo per divertirsi con gli altri e di stringere i propri legami con i colleghi. La giornata mi è parsa durare un attimo e prima di rendermene conto mi stavo già preparando per la cena, dove per l’ultima volta ci saremmo trovati a mangiare, ridere e scherzare in compagnia tutti insieme a tavola.



E dopo cena, l’evento più atteso del company meeting, o per lo meno per me e pochi altri: il primo ufficialissimo Karaoke di CodicePlastico! Con anche la sua controparte ufficiosa allestita dai colleghi che non vi hanno partecipato. Tra risate e performance inaspettate, ci siamo divertiti a tempo di musica esibendo anche lati di noi che prima d’ora non avevamo mai messo in gioco a lavoro.

I saluti
Il viaggio di rientro per me è stato abbastanza lungo, e l’ho un po’ condiviso con alcuni colleghi e un po’ vissuto per conto mio. Sono riuscito a fare un po’ di ordine nei pensieri e nei ricordi di questi giorni intensi passati insieme ad un sacco di persone nuove, e ho capito cosa mi ha lasciato dentro.
Sono convinto che il corpo di CodicePlastico non sia per niente invisibile: è un corpo giovane, energico ed intraprendente, che ha a cuore il suo benessere e il benessere di ciò che lo compone, perché sa che il primo modo per essere sereni è sapersi ascoltare.
Sono davvero felice di farne parte anche io, e non vedo l’ora che questo corpo si riunisca ancora, per conoscere meglio i miei nuovi colleghi e condividere con loro altre belle esperienze come questa.




