Quando mi trovo a leggere post, articoli o racconti di grandi imprese, spesso noto che sono associate a poche figure, molto famose nei vari ambiti di competenza, che comunemente vengono identificate come dei leader, dei condottieri digitali, irraggiungibili per noi comuni mortali, che con le loro imprese illuminano la nostra vita. Insomma i leader sono figure eccelse, spesso identificati come “quelli che ce l’hanno fatta” (ed hanno il macchinone). Non sempre è così: i leader sono quotidianamente intorno a noi, e probabilmente lo siamo anche noi. Per ruolo o per competenze, per periodi lunghi di tempo o temporaneamente, a molti di noi tocca quell’arduo compito di condurre e guidare colleghi, collaboratori e amici. E’ un impegno non facile che ci può portare a commettere errori o sottovalutare dinamiche che possono creare problemi o introdurre frizioni.
Durante il talk vorrei condividere alcune riflessioni su come evitare di introdurre, oppure introdurre volontariamente, frizioni per rendere più vivibile il team, il chapter, la gilda, la squad, l’organizzazione nella quale siamo inseriti, oppure per aiutare il nostro leader di riferimento a commettere meno errori o ringraziarlo consapevolmente per quanto di buono sta facendo. E scoprire che valori, principi e pratiche delle metodologie agili possono esserci di grande aiuto.