Sabato 21 gennaio si è tenuta l’ultima ugialt.net conference, ultima nel senso che non ce ne saranno altre. Basta. Finito. Chiuso.
C’è un filo di dispiacere come per ogni cosa che finisce ma io, Simone e Claudio crediamo che sia stata la cosa più naturale da fare.
UgiALT.net è nata nel 2008, ricordo che nella prima conf eravamo circa una dozzina, Simone ci spiegava il nuovo ASP.NET MVC e Antonio ci parlava di metriche del codice, pochi ma molto attivi e con interessanti discussioni.
Così è nato il gruppo e negli anni è cresciuto tanto dal punto di vista della partecipazione alle conferenze ma non è mai cresciuto dal punto di vista della community visto che a “fare le cose” siamo sempre rimasti in 3. Non c’è polemica, davvero, sappiamo bene che il tempo è sempre meno di quello che si crede e l’organizzazione di una conferenza ne richiede parecchio e chi sceglie di farlo è perché ha una propensione naturale per questo tipo di attività e lo fa divertendosi senza volere ritorni. Poi però un giorno ci si sveglia stanchi e si comincia a pensare ad altri modi per riempire il tempo libero e si devono abbandonare alcune cose a favore di altre.
Poi il ALT.NET è morto. Nessuno più ne parla per la gioia di chi in questi anni ha solo criticato il movimento, le mailing list una volta attivissime oggi vengono riattivate solo grazie a qualche messaggio di spam. Quindi di fatto non ha più senso parlare di ALT.NET. Molti iscritti al movimento sono migrati su altre piattaforme altri invece hanno accettato quei piccoli miglioramenti di Microsoft e sono rientrati nel comodo nido.
In Italia non so che effetti ha avuto il movimento ALT.NET, non sono in grado di misurarlo, spero solo che grazie alle numerose conferenze qualcuno sia riuscito ad avere una visione di cose c’è oltre .NET e magari sia riuscito anche a scrivere un programma su una piattaforma diversa. Se non altro sono sicuro che siamo riusciti a far nascere nuove amicizie e collaborazioni e siamo riusciti a far parlare i fanatici di .NET con persone che la pensano diversamente da loro (ad esempio sabato, è stato bello vedere Ugo che è rimasto affascinato dalla sessione su node.js).
Infine l’ultimo motivo della chiusura è legato alla sostenibilità delle nostre conferenze. UgiALT.net ha sempre cercato di essere una community indipendente e crediamo di esserci riusciti, ci siamo sempre sentiti liberi di parlare di qualsiasi tematica senza avere influenze da sponsor o partner. Ma organizzare una conferenza costa e le donazioni non funzionano.
Giusto per fare 2 conti e per chiarire a tutti come funziona, quest’anno abbiamo raccolto circa 650 euro di donazioni per 190 iscritti, di cui partecipanti circa 150. Se teniamo conto che il GRUSP ha donato 150 euro senza di fatto partecipare vuol dire che ogni partecipante ha donato mediamente poco più di 3 euro. In realtà non hanno donato tutti ma solo 40 persone tra cui numerosi speaker.
A cosa sono serviti i soldi? Abbiamo regalato una maglietta a quasi tutti i partecipanti, abbiamo speso 15o euro per gli adesivi e qualche altra decina di euro per la cancelleria e abbiamo pagato il pranzo e la cena agli speaker. Questo, ancora una volta non è polemica, ma una considerazione che dimostra che una conferenza “gratuita” per noi non è sostenibile. E consideriamo che Avanade ci ha ospitati gratuitamente nella loro sede altrimenti sarebbero servite altre migliaia di euro per affittare le sale.
La morte di UgiALT.net non implica che non ci saranno più conferenze con quel taglio, durante la keynote abbiamo di fatto nominato i nostri eredi e siamo certi che saranno all’altezza. Per quanto mi riguarda avrò più tempo da dedicare a WebDeBs che sta già lavorando sodo e alcune iniziative verranno pubblicate presto.