Un mese di pomodoro

Da circa un mese in CodicePlastico abbiamo deciso di adottare la tecnica del pomodoro come strumento per misurare la durata delle nostre attività. La sua introduzione è nata dall’esigenza di creare dei dati storici di misurazione dei tempi  di un progetto e dal tentativo di ridurre le interruzioni sia interne al team che esterne.

Cosi abbiamo deciso di provare seriamente per un mese la tecnica del pomodoro per ogni attività. La mattina, arrivati in ufficio, ognuno di noi compila il proprio elenco dei task che intende fare durante la giornata e per ogni attività stima quanti pomodori impiegherà a completarla. Quando tutti sono pronti si fa partire il pomodoro. Abbiamo deciso di utilizzare un pomodoro unico per tutto il team così da poter sfruttare le pause (sincronizzate) per eventuali richieste di informazioni o anche solo per scambiare due parole.

Com’è andato questo mese?

Ho fatto 82 pomodori (interi), nei primi giorni ne facevo 5-6 interi poi sono migliorato arrivando a 10-12 pomodori al giorno che vi garantisco non sono male. La cosa che mi ha dato più valore è la lista giornaliera delle attività, quella è veramente utilissima e permette di non scordare le cose da fare e soprattutto di rimanere focalizzati sulle cose che vanno fatte tralasciando o posticipando quelle meno importanti. Nella mia lista dei task ci sono anche pomodori dedicati a rispondere alle email, alla fatturazione, alle riunioni interne al team….quindi ogni tipo di attività è stata tracciata e misurata.

Il fatto di sapere di essere sotto pomodoro limita al minimo le distrazioni dovute a twitter, giornali, ecc….e di conseguenza migliora di molto la qualità generale del lavoro, vi garantisco che 25 minuti sono davvero tanti e se ben usati si riescono a fare un sacco di cose.

Quindi il context switch è stato ridotto tantissimo e così anche le interruzioni all’interno del team (la classica: “…scusa Ale come si faceva quella cosa…”), se davvero mi serve il supporto di un collega, posso, alla pausa successiva, chiedere un pomodoro in pair. Non ha funzionato benissimo il pomodoro unico, spesso le pause tra uno e l’altro si prolungavano per aspettare il collega che tornasse alla scrivania o per altri motivi, quindi abbiamo deciso di provare ad usare ognuno il proprio pomodoro e se proprio qualcuno è bloccato perché  serve l’aiuto di un collega non deve far altro che aspettare che il collega finisca il pomodoro.

Quindi, al di la del pomodoro in quanto tale, credo che una qualsiasi tecnica di time boxing unita ad un todo list con le attività da svolgere aiuta tantissimo a rimuovere le distrazioni sia interne che esterne, ad aumentare la produttività e soprattutto a sapere esattamente quanto tempo si è impiegato su un progetto. Per ora continuiamo e nel prossimo step integriamo la kanban board segnando sui post-it i pomodori impiegati per le attività. Vedremo se la qualità del nostro lavoro riesce a salire ancora un po’.